Riflessione sul Vangelo della QUARTA DOMENICA DI PASQUA Anno A. Per le letture liturgiche e altri commenti cerca sul CALENDARIO LITURGICO.
Al tempo di Gesù il pastore era un lavoro molto diffuso e quando si proclama buon pastore riprende l'agire divino che viene narrato nell'Antico Testamento. Infatti Dio guidava, proteggeva, liberava il suo popolo (Sal 23; 78,52-53; 80,2; 100,3; Is 40,11; Ger 31,10; Mi 2,12-13) e i capi d'Israele erano mediatori della volontà divina. ( Nm 21,17; 2Re 22,17; Sal 77,21; Is 63,11; Ger 2,8) Inolre il profeta Ezechiele utilizzava l'immagine del buon pastore per descrivere l'intervento di Dio che, di fronte al fallimento dei re d'Israele, avrebbe suscitato un nuovo discendente di Davide. Questo nuovo re sarà il Messia che agirà da vero pastore per la salvezza d'Israele. (Ez 34; 37,24-25) Nel Vangelo di oggi Gesù porta a compimento la promessa anticotestamentaria del buon pastore messianico che viene a liberare il popolo di Dio… CONTINUA A LEGGERE NELL'ALLEGATO
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