Riflessione sulla 3° Domenica di Quaresima. Per le letture liturgiche e altri commenti cerca sul CALENDARIO LITURGICO
In questo brano del Vangelo si ricorda un episodio di violenza e una disgrazia. Un gruppo di Galilei erano stati massacrati da Pilato e diciotto operai che lavoravano vicino al Tempio erano rimasti sepolti sotto una torre. La sofferenza umana è una realtà della nostra esistenza di cui dobbiamo tenere conto e non è una punizione che viene da Dio. Fin dai tempi antichi l'intelligenza umana si è sempre interrogata sul perchè del dolore e anche la Bibbia riflette concretamente sul dolore umano, per esempio il libro sapienziale di Giobbe. Come sappiamo anche la stessa croce era uno strumento di tortura al quale fu appeso Gesù Cristo. In questo modo egli si è unito alla passione di ogni essere umano, a tutti coloro che soffrono, sono malati, torturati, segnati da malattie. Ogni volta che vediamo un fratello o una sorella che soffre possiamo riconoscervi la presenza di Cristo e impegnarci per alleviare il suo dolore e curare le sue piaghe, come il buon samaritano della parabola. Non è tuttavia la sofferenza di Cristo che ci ha redenti dal male, ma il suo amore per noi, un amore totale giunto a dare la vita, fino alla morte di croce. … CONTINUA A LEGGERE NELL'ALLEGATO