Riflessione sul Vangelo della 09° Domenica del Tempo Ordinario Anno C. Per le letture liturgiche e altri commenti cerca sul CALENDARIO LITURGICO.
La figura del centurione romano è veramente sorprendente! Come ha potuto lui, uomo ragguardevole della potenza occupante, percepire con lucidità che quel Maestro nativo dell'oscura Nazareth avrebbe potuto guarire il servo che gli è caro? Il centurione ha un'apertura di cuore verso Gesù che consente alla grazia di Dio di raggiungerlo. Gesù accoglie la sua preghiera ed è disposto anche ad andare nella sua casa. Il centurione però non vuole chiedere troppo, teme di essere inopportuno “Signore disturbarti, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, […] ma di' una parola e il mio servo sarà guarito”. L’umiltà del centurione è tale che egli non si sente degno neppure di presentarsi personalmente da Gesù. .Gesù e il centurione neppure si incontrano fisicamente ma tra loro esiste una rapporto di comunione. Le parole del centurione sono parole di umiltà e di fede che stupiscono Gesù. Questa è un’autentica fede che per Gesù diviene motivo di ammirazione! Gesù contempla in quest’uomo l’azione dello Spirito Santo: “Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande! ”. Anche noi come Gesù dovremmo meravigliarci per l'umiltà e la fiducia incondizionata di questo uomo. ... CONTINUA A LEGGERE NELL'ALLEGATO
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